La giusta concezione, comprensione e analisi del dato possono determinare il successo di una strategia più ampia e importante.
Ci sono dati grezzi, dati raffinati, dati espliciti o da esplicitare. La realtà è sempre più indissolubilmente legata ai dati che si annidano nelle nostre più piccole azioni quotidiane, e alle preziose informazioni che ci rivelano.
Il dato è prezioso perché s’intreccia naturalmente con le vite delle persone, le accompagna dal mattino alla sera. Ed è per questo motivo che l’attenzione attorno alla data strategy si sta intensificando.
Chi possiede il giusto dataset, e sa come impiegarlo, potrà raggiungere i propri risultati con un enorme vantaggio rispetto a chi non sa raccogliere, organizzare e utilizzare i dati, o non li usa proprio. Studiare il ciclo vitale di un dato, permette di ripercorrere la customer experience e di migliorarla, rendendola sempre più soddisfacente per l’individuo che utilizza un prodotto o un servizio.
Oggi si parla di data strategy: una strategia che comprende i diversi modi per acquisire, archiviare, gestire, condividere e utilizzare i dati, utili nei processi decisionali.
Come può essere impostata una buona “data strategy”?
- – Identificazione, per esplorarne il vero significato, indipendentemente da struttura, origine e posizione
- – Archiviazione, prevede la realizzazione di un’infrastruttura in grado di garantire ed agevolare l’accesso e l’elaborazione dei dati
- – Integrazione, muovere e combinare i dati memorizzati in ambienti diversi, fornendo ai vari interlocutori una vista unificata del dato.
- – Distribuzione, rendere disponibili i dati rispettando regole e linee guida sugli accessi
- – Governarce, consente di definire delle regole per assicurarne un utilizzo efficace e controllato

Ci sono diversi tipi di dati. E proprio la varietà e la qualità dei dati in nostro possesso ci consentono di impostare una determinata strategia, focalizzata proprio sulle informazioni che tali dati contengono. Non è tanto importante focalizzarsi sul dato in sé, quanto sui rapporti tra i dati stessi.
Sono proprio questi rapporti tra dati che ci aiutano a:
- – conoscere e identificare le abitudini degli utenti
- – capire se i nostri servizi o prodotti funzionano correttamente
- – leggere le aspettative degli utenti per soddisfarle
- – individuare gli aspetti da migliorare o potenziare dei nostri prodotti o servizi
- – anticipare i bisogni delle persone, in base ai loro comportamenti
I benefici dell’ecosistema di dati circolare: una data strategy è costituito dal customer journey: il percorso che definisce l’esperienza di ogni singolo utente attraverso i touch point online e offline.
La targetizzazione dell’audience: a partire da segmenti di utenza, definiti in base allo studio dei dati a disposizione, è possibile individuare delle strategie di marketing volte a soddisfarne i reali bisogni.